È quanto ha sottolineato il presidente della stessa commissione, Marco Lombardi, al termine dell'informativa dell'assessore all'Organizzazione e al personale, Donatella Bortolazzi, sul nuovo sistema di valutazione dei direttori generali e dei dirigenti che la Regione sta mettendo appunto per modificare il vecchio sistema in vigore dal 1997. I nuovi parametri prenderanno a riferimento aspetti individuali e di contesto organizzativo, ma con il nuovo metodo non sarà più assicurato il massimo della premialità anche a chi dovesse conseguire il massimo della valutazione se non lo dovessero consentire i valori di alcuni indicatori socio-economici registrati in Emilia-Romagna nell'anno di riferimento quali, ad esempio, il Pil individuale, il tasso di occupazione della popolazione residente, l'incidenza della povertà relativa. L'eventuale andamento negativo di tali parametri in regione presupporrebbe infatti la possibilità di abbassare il tetto dei premi di risultato anche a fronte dell'accertato rendimento massimo da parte degli interessati.
Nell'ottica dell'annunciata revisione dei criteri di valutazione e di una auspicata contrazione delle premialità aggiuntive per le posizioni apicali della macchina amministrativa regionale, la commissione Bilancio ha poi valutato positivamente il fatto che "solo il 65% dei dirigenti e nessuno dei 10 direttori generali della Regione" abbia ottenuto il riconoscimento del massimo della retribuzione di risultato riferita al 2012, i cui dati saranno a giorni pubblicati on line.
"Più che un giudizio di merito sull'operato dei dirigenti – ha commentato Lombardi – questa scelta denota la serietà ed il rigore con cui tali premi sono stati riconosciuti".
Nella discussione in commissione, per osservazioni e chiarimenti sono intervenuti Andrea Pollastri e Fabio Filippi del Pdl, Roberto Montanari e Marco Monari del Pd, Mauro Manfredini della Lega nord.
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)