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Venerdì, 10 Aprile 2020 19:10

Una fotografia per Parma, primo "bonifico"

Siamo orgogliosi di comunicare che dopo sole tre giornate di attività, il portale https://unafotografiaperparma.myportfolio.com ha raccolto 1.500 euro di contributi ricavati dalle vendite delle fotografie proposte.

Una fotografia per Parma è un progetto nato dalla collaborazione tra i Festival fotografici del territorio, il Colorno Photo Life e Stop-piccolo festival indipendente della fotografia, con il supporto tecnico di Cactus Studio, ed ha lo scopo di raccogliere fondi per il reparto di terapia intensiva dell’Ospedale Maggiore di Parma.

Il progetto coinvolge fotografe e fotografi che hanno donato un loro scatto, in vendita sul portale al prezzo di 50 euro.
Siamo estremamente grati a tutti i fotografi che hanno reso possibile questo primo traguardo.
In giornata effettueremo il primo bonifico alla terapia intensiva dell’Ospedale Maggiore di Parma.

Nel frattempo la raccolta fondi continua.
Potete sfogliare gli scatti proposti andando al seguente link: https://unafotografiaperparma.myportfolio.com/le-foto
Vi aspettiamo numerosi.

Il logo dell’iniziativa è creato da Francesca Bianchi.
Gigi Montali (Colorno Photo Life)
Giulio Nori e Mauro Carbonaro (Stop-piccolo festival indipendente della fotografia)
Luca Bertozzi (Cactus Studio)
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Sono quaranta i volontari coordinati dagli operatori di APS, che dall’11 marzo hanno dato una risposta efficace alle necessità di 255 famiglie in condizioni di fragilità.

Dallo scorso 11 marzo al 10 aprile, sono state 545 le consegne a domicilio di generi alimentari (317) e farmaci (228), effettuate dai quaranta volontari che si sono resi disponibili nei cinque comuni dell’Unione Pedemontana Parmense per aiutare le persone anziane, disabili o in isolamento, che non possono contare sull’aiuto di una rete familiare per reperire i beni di prima necessità.

Un servizio prezioso e molto apprezzato, organizzato quotidianamente dalle operatrici del Taxi sociale e degli Sportelli di Azienda Pedemontana Sociale presenti a Collecchio, Felino, Montechiarugolo, Sala Baganza e Traversetolo, che quotidianamente raccolgono telefonicamente le necessità delle persone in condizioni di fragilità e preparano le consegne, effettuate rigorosamente osservando le norme igienico-sanitarie che prevedono l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale (guanti e mascherine) e il mantenimento delle distanze di sicurezza.

Complessivamente, il servizio è stato in grado di dare una risposta efficace ed efficiente a 189 famiglie per la consegna di generi alimentari (di cui 65 a Collecchio, 29 a Felino, 22 a Montechiarugolo, 17 a Sala Baganza e 56 a Traversetolo) e a 174 famiglie per la consegna dei farmaci (99 a Collecchio, 38 a Felino, 8 a Montechiarugolo, 36 a Sala Baganza e 47 a Traversetolo).

Il servizio per la consegna di generi alimentari e farmaci a domicilio è riservato esclusivamente alle persone dai 65 anni in su o con disabilità certificata, oppure in isolamento, che non abbiano la possibilità di farsi consegnare farmaci o spesa dai familiari, perché residenti in altro Comune oppure perché a loro volta in quarantena o appartenenti a categorie a rischio.

Per poter richiedere la spesa a domicilio, occorre telefonare i numeri 0521 307111, 0521 307117 e 0521 307121, dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 13.

Pubblicato in Volontariato Emilia

Ringraziamento da parte del personale e dei direttori dei reparti Covid, commossi da tanto sostegno in un momento di difficoltà che accomuna tutti.

Abbiamo passato momenti di grande tensione e fatica e pensavo proprio di perdere peso – dice un medico del Maggiore mentre si tocca il giro vita - invece qui si mangia da gran ristorante!”.

Una battuta per alleggerire la stanchezza alla fine del turno che racconta la solidarietà manifestata al personale dell’Ospedale Maggiore dai tanti che hanno voluto far sentire la loro vicinanza attraverso il cibo.

Accomunati da un ingrediente prezioso: la generosità.

Un dolce grazie! I produttori del territorio vi sono vicini” è il bigliettino con cui Podere Stuard insieme a Impasto Zero, Caseificio Battistero, Associazione Apicoltori di Parma e Reggio Emilia, Az. Agr. Larovere Cosimo ha accompagnato ognuno dei tanti muffin consegnato al personale del Barbieri, mentre altri ottimi muffin sono stati donati personalmente dalla dottoressa Francesca Arcuri.

Ognuno di noi, con il suo piccolo o grande aiuto, può contribuire alla lotta contro il Covid-19” dice Angelo Mazzieri proprietario della pasticceria Bombé che ha offerto un momento di dolcezza.

Vassoi carichi di torte e tortelli sono invece arrivati da Le Ghiottenerie, mentre la colazione in reparto accompagnata da un cartello manoscritto “Buona colazione e Grazie di tutto” firmato I Ragazzi di via Mordacci” è stata servita dal bar latteria Da Beccio a cui si sono aggiunte torte e brioche dal laboratorio pasticceria “Duprè” di piazzale Lubiana.

Appetitosi piatti caldi sono arrivati e continuano ad arrivare ai reparti Covid dal ristorante “Cocchi”, servizio in corsia anche per l’Osteria “Il Bersò” di Sorbolo che ha “messo a tavola” 50 persone mentre Camst, fornitrice abituale dei pasti al Maggiore e gestore delle mense aziendali, ogni giorno distribuisce gratuitamente bibite e panini al personale impegnato a curare i pazienti affetti da Covid.

Tra i primi ad organizzare un “servizio di catering dedicato” gli chef di Parma Quality Restaurants, l'associazione presieduta dallo chef Andrea Nizzi che riunisce una trentina di ristoratori del territorio. Pasti caldi in contenitori monouso e riscaldabili al microonde, per poter essere consumati durante tutta la giornata. "Il cibo è piacere di stare insieme e abbiamo deciso di mettere il nostro tempo e il nostro talento in cucina a disposizione di chi è in prima linea al fianco dei cittadini nella lotta a un nemico tanto invisibile quanto pericoloso” spiega Nizzi.

Vaschette monoporzione anche da parte del mondo sportivo, come il Club Rugby House di Colorno che a cadenza regolare consegna 60 pasti caldi per il personale mentre bibite e leccornie varie sono arrivati dall'associazione calcistica ASD Lemignano 1988, tramite il professore Vincenzo Vincenti otorinolaringoiatra dell’Azienda ospedaliero-universitaria.

Hanno voluto far sentire il proprio sostegno gastronomico anche il Servizio Veterinario di Langhirano e l’Associazione Futura Parma che ha unito una lettera di ringraziamento “Nel senso di impotenza che sperimentiamo in tanti in questo periodo e con il desiderio di poter fare qualcosa per chi si adopera nel quotidiano anche a rischio della propria salute abbiamo deciso di prenderci cura di voi, per quel poco che possiamo fare”.

E quel poco lo hanno le pizzerie Al Faro di Baccanelli, Laguna Blu di via Gramsci, Pizzeria da Luca di viale Fratti e la Duchessa di piazza Garibaldi.

Allo stesso tempo, alcune aziende alimentari parmensi hanno deciso di donare cibo come atto simbolico di gratitudine e riconoscenza nei confronti di medici, infermieri e volontari.

È il caso di Barilla, Centro Agroalimentare, Prosciuttificio Fratelli Galloni e Parmalat, che si sono attivate per recapitare all'Ospedale Maggiore di Parma una fornitura di frutta e verdura, pasta, snack dolci e salati, succhi di frutta e prosciutto crudo a basso contenuto di sodio pre-affettato.

Affettati e salumi anche da parte del Prosciuttificio Leporati e dell’azienda Parmacotto, forniture di tramezzi da Parma Is e altrettante consegne quotidiane di panini e affettati da Terre ducali e altre delicatezze da L’Officina Alimentare Dedicata.

L’azienda modenese Madonna Industrial Bakery non ha mai fatto mancare pane fresco, pizza e focacce al personale del Maggiore e per alleggerire la fatica una generosa fornitura dei vini dell’Azienda agricola Lamoretti di Casatico; MSL group per conto di Nespresso ha consegnato 4 macchine per caffè con 4mila cialde mentre Buon Ristoro ha regalo snack e 30 chiavette precaricate da utilizzare nei distributori automatici presenti all’interno dell’Ospedale.

La Corte di Giarola ha consegnato pasti alla Terapia intensiva di Parma nel momento di maggior intensità di ricoveri. Al pranzo domenicale sta invece contribuendo Esselunga con vaschette preparate dal reparto gastronomia che saranno integrate, la domenica di Pasqua, con spumante, cioccolatini e colomba per celebrare la giornata di Resurrezione con chi la sta vivendo in corsia.

Uova di Pasqua anche da parte del bar Tolasuldosa, un nome che potrebbe diventare un invito a tutti coloro che devono restare in casa, mentre è concentrato in un mega uovo di cioccolato il regalo del circolo Arci “Il ciclone” di Panocchia.

Cento uova di Pasqua sono state invece consegnati questa mattina dal Parma Calcio 1913 nei piani del padiglione Barbieri. Mentre hanno pensato ai bambini, i volontari di Noi per Loro l’associazione da sempre impegnata al fianco dell’Oncoematologia pediatrica di Parma.

Abbiamo deciso di trasformare la nostra tradizionale campagna pasquale – spiega la presidente Nella Capretti - in una consegna di uova di cioccolato ai bambini che vivono isolati, prima di tutto in Ospedale ed in luoghi individuati in collaborazione con CSV Emilia (ex Forum Solidarietà) e con la Protezione civile”.

Vorremmo ringraziarVi uno ad uno perché ogni vostro gesto ha un significato importante per noi – ha affermato il direttore del dipartimento geriatrico Tiziana Meschi oggi responsabile del Covid hospital del Barbieri a nome del personale e dei colleghi del Maggiore – La nostra gratitudine è davvero tanta. Proprio perché il cibo è un momento conviviale per eccellenza ci avete dimostrato e ci state dimostrando un affetto e un’attenzione pluristellata, se vogliamo misurarle con simboli della migliore gastronomia di un territorio”.

La solidarietà è arrivata davvero in tutti i reparti e in tutti i padiglioni Covid dell’Ospedale Maggiore, tanto che nessuno è rimasto escluso … né a stomaco vuoto.

Può già contare sull'adesione dei supermercati Galassia, MD di via Emilia Pavese e dei quattro punti vendita Conad di via XX Settembre, via Deledda (Besurica), via Modonesi a San Lazzaro e via Atleti Azzurri d’Italia, all’interno del centro commerciale Farnese, la nuova raccolta di donazioni di generi alimentari attivata dal Comune di Piacenza a sostegno delle famiglie in condizioni di disagio economico, maggiormente colpite dall’emergenza Covid-19.

La campagna “La solidarietà va spesa” prende il via oggi, giovedì 9 aprile, grazie all'iniziativa delle catene di grande distribuzione organizzata che hanno garantito la propria disponibilità all'Amministrazione.

Gli esercizi commerciali che volessero aderire, possono comunicarlo scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

Sul sito web comunale sarà pubblicato, con costanti aggiornamenti, l’elenco dei supermercati partecipanti, unitamente alla locandina che – esposta in ciascuno dei punti vendita coinvolti – ricorda quali prodotti possono essere più utili alimenti per l’infanzia, riso, pasta, olio d’oliva, biscotti, legumi, sughi e pomodori pelati, tonno in scatola, zucchero, caffè, prodotti per l’igiene personale e per la pulizia della casa.

Possiamo definirla – sottolinea l’assessore ai Servizi Sociali Federica Sgorbatiuna colletta alimentare prolungata nel tempo, che permetterà a tutti i clienti dei supermercati aderenti di fare un semplice gesto di generosità mettendo nel carrello qualcosa in più per chi ne ha bisogno. Un ringraziamento va innanzitutto a Conad, Galassia e MD, che per primi si sono impegnati a rendere possibile questa di solidarietà, nonché agli operatori e volontari che ne seguiranno, passo dopo passo, tutti gli aspetti organizzativi. I prodotti saranno infatti stoccati presso l’Emporio Solidale e, insieme agli altri soggetti che abitualmente si adoperano per la distribuzione di donazioni alimentari, ovvero Caritas, Croce Rossa e i soci dell’Emporio stesso – spiega Federica Sgorbati – il Comune provvederà a individuare i cittadini che, non disponendo già di altri aiuti, necessitino di questo fondamentale supporto in un momento di particolare difficoltà. I viveri saranno consegnati grazie alla Protezione Civile, che anche in questa circostanza non ha fatto mancare il suo prezioso contributo. Sono certa – conclude l’assessore – che Piacenza saprà dare ancora una volta prova del suo grande cuore, nell'auspicio che numerose realtà commerciali del territorio vogliano entrare a far parte di questa vera e propria squadra della solidarietà”.

Dalle Banche di Credito Cooperativo della Federazione regionale fondi per potenziare le terapie intensive, acquistare strumentazioni sanitarie e rafforzare l’assistenza sociale.
Il presidente Mauro Fabbretti: “Segnale di vicinanza al territorio”

(Bologna, 9 aprile 2020) – Le Banche di Credito Cooperativo riunite nella Federazione BCC dell’Emilia-Romagna scendono in campo per dare il proprio contributo nell’emergenza Coronavirus: le BCC della regione hanno previsto uno stanziamento complessivo di 1,2 milioni di euro come donazione a favore di ospedali, enti e associazioni per il contrasto alla diffusione del Covid-19.

“Si tratta di un grande gesto di generosità da parte delle nostre associate che si confermano ancora una volta vere e proprie banche di comunità” spiega Mauro Fabbretti, presidente Federazione BCC dell’Emilia-Romagna.

Le donazioni sono destinate innanzitutto agli ospedali dei territori di competenza di ogni singolo istituto di credito per rafforzare i reparti di terapia intensiva e per l’acquisto di ventilatori polmonari, macchine multifunzionali per il controllo dei parametri, strumenti e ausili sanitari e dispositivi di protezione individuale. Una parte dei fondi viene riservata anche a enti e associazioni per l’assistenza sociale, “in questo momento indispensabile” dice Fabbretti.

“La nostra è un’opera capillare – continua il presidente – perché le BCC coprono il 78% dei Comuni dell’Emilia Romagna. Consideriamo questo sforzo concreto e necessario, visto che il nostro territorio, dopo la Lombardia, sta pagando all’emergenza sanitaria il sacrificio più elevato se si considerano il numero dei decessi causati da Coronavirus e dei contagiati. Tutto questo sta mettendo a dura prova la tenuta del nostro sistema sanitario e sociale, ci siamo sentiti in dovere di assicurare un atto di solidarietà nel solco della nostra tradizione e facendo seguito alle parole di Papa Francesco ‘Nessuno si salva da solo, siamo tutti chiamati a remare insieme’”.

La Federazione delle BCC dell’Emilia-Romagna, che nel 2020 compie cinquant’anni, è composta da 10 Banche di Credito Cooperativo con 130.000 soci e 2.600 dipendenti. Questi istituti di credito vantano impieghi per circa 11 miliardi di euro e una raccolta di circa 12,5 miliardi di euro. Mutualità, solidarietà e sostegno alle comunità locali sono tra i principi fondanti delle BCC.

“Siamo presenti laddove c’è un bisogno – osserva Fabbretti – e questo è un impegno che le Banche di Credito Cooperativo portano avanti da sempre insieme ai propri valori. Tale impegno, in questo momento difficile, è rivolto a coloro che sono in sofferenza perché colpiti dalla malattia, ai tanti operatori sanitari che si prodigano per gli altri con spirito di sacrificio e abnegazione e ai numerosi volontari che con la loro azione quotidiana sono vicini alla parte più debole della popolazione”.

 

Parmafotografica, associazione storica di Parma in ambito fotografico, sempre in prima linea nelle attività benefiche a sostegno di enti e associazioni di Parma, vuole dare il suo contributo alla lotta contro il SARS-CoV-2 (Covid-19), e lo fa attraverso la vendita benefica di fotografie donate da Soci e Amici del circolo.

I Soci di Parmafotografica e con loro tanti Amici artisti e amanti della fotografia di Parma e provincia, hanno aderito alla campagna di raccolta fondi per l’Ospedale Maggiore.

Sostiene l’iniziativa come stampatore ufficiale ServicePhotoColor di Fabio Comizzoli.

Il ricavato della vendita sarà devoluto all’Ospedale Maggiore di Parma a fine raccolta.

Le immagini che verranno richieste saranno stampate e spedite all’indirizzo che indicherete nella richiesta a mezzo email non appena le attività commerciali riprenderanno il regolare andamento (€ 25,00 compresa stampa e spedizione), oppure inviate come file digitale per chi volesse essere autonomo nella stampa (€ 15,00).

Per guardare e scegliere la propria foto clicca su: "Uno scatto per il Maggiore"

Oltre 1.200.000 euro raccolti dai dipendenti UniCredit e da UniCredit Foundation a supporto degli ospedali italiani nella lotta contro Covid-19

Ricevute più di 3000 donazioni in sole due settimane, di cui oltre il 20% da dipendenti basati all’estero

Si è conclusa lo scorso 31 marzo la raccolta fondi dei dipendenti UniCredit, organizzata a livello di Gruppo, per sostenere tre degli ospedali italiani maggiormente coinvolti nella battaglia contro Covid-19. In sole due settimane ben 3.016 donazioni, pervenute dai dipendenti, hanno contribuito a raccogliere un importo complessivo di oltre 1.228.000 euro, di cui 1 milione di euro offerto da UniCredit Foundation.
Jean Pierre Mustier, CEO di UniCredit, ha commentato: “Sono molto orgoglioso e riconoscente per la generosità dei nostri colleghi e ancora una volta voglio ringraziare moltissimo tutti coloro che hanno fatto una donazione per questa importante causa. Questi contributi, insieme al supporto di UniCredit Foundation, consentono al nostro Gruppo di fornire un aiuto significativo agli specialisti per curare i malati e finanziare la ricerca nello studio di trattamenti e vaccini. Insieme continueremo a fare la cosa giusta e, come squadra, supereremo questo difficile momento.”

Tenuto conto delle preferenze espresse dai donanti, i contributi saranno così ripartiti:
• 556.600 euro all’Ospedale Luigi Sacco di Milano
• 353.500 euro all’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Spallanzani di Roma
• 318.600 euro alla Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia

UniCredit sta continuando a sostenere le sue comunità, i clienti e i colleghi nella lotta contro Covid-19, ovunque essa operi. Oltre a questa raccolta fondi, il Gruppo ha organizzato nei diversi Paesi in cui è presente altre importanti donazioni ai servizi sanitari locali per continuare a fare la cosa giusta e contribuire laddove possibile alla lotta contro la pandemia.
In Italia, insieme a UniCredit Foundation, ha donato 2 milioni di euro al Dipartimento della Protezione Civile per l'acquisto di mascherine, materiale sanitario e attrezzature mediche; 360.000 euro alla Croce Rossa italiana grazie ai fondi raccolti tramite UniCredit Card Flexia Classic Etica e 200.000 euro sono stati donati da UniCredit Foundation all’Ospedale Policlinico di Milano.

UniCredit ha inoltre messo a disposizione della Croce Rossa Italiana un conto corrente solidarietà completamente gratuito per la raccolta fondi a supporto di tutte le attività che la CRI sta mettendo in atto per affrontare la crisi.

Per maggiori informazioni, visitate il sito https://one.unicreditgroup.eu/

Milano, 8 aprile 2020

 

A proposito di UniCredit
UniCredit è una banca commerciale paneuropea, semplice e di successo, con una divisione Corporate & Investment Banking completamente integrata e una rete unica in Europa occidentale, Centrale e Orientale a disposizione della sua ampia base di clientela. UniCredit offre un servizio competente alla clientela internazionale e locale, offrendo un accesso senza eguali a banche leader in 13 mercati principali grazie alla sua rete bancaria europea, che include Italia, Germania, Austria, Bosnia e Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia. Disponendo di una rete internazionale di uffici di rappresentanza e filiali, UniCredit serve i clienti di altri 18 Paesi di tutto il mondo.

A proposito di UniCredit Foundation
UniCredit Foundation è la fondazione d'impresa del Gruppo, nata nel 2003, impegnata nel perseguire finalità sociali e umanitarie e a promuovere studi e ricerche in ambito economico finanziario.

 

Dalla nostra lettrice un messaggio per il suo quartiere... Molinetto! Daniela Nagasi per #fattisentire...

Cari abitanti del Molinetto?! oggi più che mai dobbiamo stare uniti! (mantenendo il metro di distanza?)

Quindi dato che so che tutti voi starete sicuramente facendo i bravi e sarete a casa per sconfiggere quel brutto ceffo del Coronavirus?!, molto probabilmente con i vostri bambini?‍?‍?, vi faccio questa richiesta:
Io solitamente in una parte del mio lavoro faccio attività di telemarketing e sento tante persone #anziane?? che credo si sentano un po' più sole in questo momento...e so anche che una delle #gioie più grandi per loro sono i #bambini.

Quindi, che ne dite se mi #aiutate a fare dei bei #disegni ?
per loro così da fargli capire che siamo tutti vicini e che li pensiamo ?.
Io personalmente, con le dovute precauzioni le porterò a loro per #strappargli un bel sorriso?!

Vi basta mandarmi la #foto del #disegno via Messenger ! io la stamperò e la porterò alle persone del quartiere!

#molinettotvb #ioamoilmioquartiere #parmanonsiferma #insiemevinciamo

LINK:https://www.facebook.com/molinettotvb/videos/755572904850667/

 

"Si chiama 'COndiVIDi-Non siete più soli', la help-line che da domani partirà con una linea telefonica dedicata ai tanti che si trovano in casa, magari da soli e in uno stato di grave malessere interiore. Una squadra di professionisti sarà gratuitamente a loro disposizione, per dare un prezioso sostegno e assistenza diretta, interagendo anche con i propri medici di base. Siamo orgogliosi di questa nostra iniziativa e ringraziamo di cuore tutti quei professionisti volontari che hanno permesso di realizzarla, anche con il sostegno de lavocedelpatriota.it. A guidare l'iniziativa sarà il coordinatore regionale del nostro movimento in Abruzzo, il professor Marco Sarchiapone, psichiatra con una titolata esperienza internazionale, coadiuvato da Marco Micacchi, medico e coordinatore del Lazio".

Lo comunica Domenico Muollo coordinatore di Riva Destra Parma, in una nota congiunta con Fabio Sabbatani Schiuma, Alfio Boschi e Angelo Bertoglio, rispettivamente segretario, portavoce e vicesegretario nazionale, di Riva Destra, movimento federato a Fratelli d'Italia.

"Una delle caratteristiche principali - dichiara Sarchiapone - che distingue gli esseri umani da tutti gli altri esseri viventi è la libertà: quando in una comunità circostanze eccezionali ed esterne alle azioni del singolo individuo impongono una restrizione di essa, l’atteggiamento umano muta, costretto ad una 'torsione' della propria personalità che può portarlo a modificazioni del proprio comportamento lungo un continuum di esperienze che possono annoverare l’acuirsi di alcuni disagi, soprattutto di quelli che definiamo mentali. Questo è quel che si sta verificando nelle ultime settimane e continuerà nelle prossime, con le restrizioni imposte dalla lotta al Covid19: le soglie di tolleranza si abbassano, le latenze di reazione si fanno più brevi, l’impazienza siede sul trono e tutto cresce esponenzialmente".

"In questi casi - prosegue Sarchiapone - le cose da fare sono tante, a seconda della loro diversità, di come i sintomi si esprimono, anche nello stesso tipo di disagio: ogni 'malattia' si esprime in modo squisitamente singolare in ogni individuo, a seconda delle circostanze cosiddette ambientali del caso, e noi saremo pronti ad aiutare gratuitamente tutti coloro che stanno provando un disagio".

La help-line sarà attiva tutti i giorni dalle 9 alle 10.30 e dalle 15 alle 16.30 al numero 351-7493288

 

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Confcooperative Federsolidarietà, Legacoop Sociali e Agci Solidarietà  chiedono il rispetto del DL 18/2020: “Dobbiamo fatturare anche per i servizi non erogati  a causa delle chiusure imposte dall’emergenza, sono risorse già previste nei bilanci”. 

(Bologna, 1 aprile 2020) – “Le cooperative sociali dell’Emilia-Romagna devono poter fatturare le prestazioni già previste a bilancio dalle Amministrazioni pubbliche, anche quelle che non si sono potute svolgere a marzo e che non si potranno svolgere nelle prossime settimane per le chiusure dei servizi imposte dalle disposizioni nazionali e regionali per l’emergenza sanitaria. Non chiediamo privilegi, ma il rispetto delle norme di recente approvate dal Governo”.

Lo dichiarano i presidenti delle federazioni regionali di Confcooperative Federsolidarietà, Legacoopsociali e Agci Solidarietà - Luca Dal Pozzo, Alberto Alberani ed Emanuele Monaci - ricordando come l’art. 48.2 del DL 18 del 17 marzo 2020 autorizzi le Pubbliche amministrazioni a pagare i gestori privati dei servizi sospesi a causa dell’emergenza sanitaria, “sulla base di quanto iscritto nel bilancio preventivo”.
La richiesta delle centrali riunite nell’Alleanza Cooperative dell’Emilia-Romagna (che rappresenta oltre 900 cooperative sociali e 44.000 operatori che ogni giorno prestano servizi socio-assistenziali, socio-sanitari ed educativi a circa 65.000 persone tra anziani, disabili, svantaggiati e minori) è contenuta in una lettera spedita nei giorni scorsi al presidente della Regione, Stefano Bonaccini.

“Sono circa 10.000 in regione i lavoratori delle nostre cooperative sociali interessati dalla chiusura dei servizi dovuta all’emergenza Coronavirus, alcuni di loro sono stati impiegati in altre mansioni ma la maggior parte si trova a casa – aggiungono i tre presidenti -. Registriamo ogni settimana danni per diversi milioni di euro a causa della mancata erogazione dei servizi, ma dato che le risorse per pagare le prestazioni interrotte sono già state previste nei bilanci dei Comuni e delle altre Amministrazioni pubbliche con cui lavoriamo, chiediamo che le fatture delle prestazioni vengano pagate altrimenti non sapremo come fare fronte agli stipendi dei nostri operatori e delle nostre educatrici, con gravissime ricadute sulla tenuta delle imprese sociali e sul sistema di welfare emiliano-romagnolo”.

A tal proposito, nella lettera spedita al presidente Bonaccini e che sarà indirizzata anche all’Anci, le centrali cooperative invocano un accordo nazionale tra Regioni, Comuni, Organizzazioni sindacali e Alleanza Cooperative “che possa indirizzare le Pubbliche amministrazioni e le cooperative verso un comportamento omogeneo per evitare l’insorgere di interpretazioni e controversie giudiziarie”. Insomma, niente decisioni a macchia di leopardo e maggiore chiarezza così da mettere al riparo gli amministratori pubblici da eventuali richieste di danno erariale da parte della Corte dei conti.

“Il riconoscimento da parte dei Comuni e delle Pubbliche amministrazioni delle prestazioni del mese di marzo e dei periodi in cui i servizi continueranno ad essere chiusi per l’emergenza Coronavirus – continuano Dal Pozzo, Alberani e Monaci – evita il ricorso a permessi, ferie e Fondo di integrazione salariale (Fis), consentendo alle lavoratrici e ai lavoratori delle cooperative sociali di godere degli stessi diritti dei dipendenti pubblici che svolgono il loro medesimo lavoro”.

“Questo significa – continua la lettera spedita a Bonaccini – che ai funzionari della Pubblica amministrazione è permesso di liquidare le fatture, a maggior ragione a fronte di risorse economiche che già erano state impegnate nei bilanci e che, pertanto, non costituiscono un aggravio della spesa pubblica”.
Infine, concludono le centrali cooperative, “la fatturazione regolare dei servizi permetterebbe di non ricorrere al Fondo integrativo salariale e alla cassa integrazione in deroga, così quelle risorse resterebbero a disposizione di altri lavoratori”.